La Carta dei Valori contiene l’insieme dei valori costitutivi dell’identità di UniGens ed esprime il profilo valoriale dei Volontari dell’Associazione.
I valori si riferiscono e discendono direttamente dagli scopi e dalle finalità dell’Associazione, così come espressi nel suo Statuto.
I Volontari, nello svolgimento delle attività previste dall’art 3.2 dello Statuto, ovvero: “contribuire ai processi di sviluppo umano sociale ed economico supportando, educando ed assistendo persone, famiglie, ed enti in generale, al fine di migliorare la consapevolezza in ambito finanziario e di accesso al credito”, adottano e sono ispirati nei loro comportamenti dai valori contenuti nella Carta dei Valori.
I valori ai quali UniGens si ispira:
- Solidarietà
- Competenza
- Fiducia
- Cooperazione
- Accoglienza
- Promozione
La solidarietà è il sostegno reciproco di diverse componenti. Nella società la solidarietà è la compattezza del corpo sociale e ci spiega che la forza di un corpo sta nella sua coesione. Coesione che si esprime innanzitutto nell’aiuto reciproco, nella coscienza di far parte di un “uno”.
In questo contesto il valore della solidarietà è centrale rispetto all’impegno dei Volontari di UniGens, che vogliono quindi “rafforzare” il corpo sociale, renderlo migliore mediante il contributo gratuito e volontario di competenze prioritariamente in ambito economico-finanziario. I beneficiari di questo contributo sono, di norma, soggetti in condizioni di debolezza, di svantaggio e di vulnerabilità, intesi non solo come individui in difficoltà anche economica, ma persone e gruppi di persone che necessitano per la loro promozione delle competenze che i Volontari di UniGens possono donare.
In questo senso quindi UniGens esprime la solidarietà sociale facendosi parte attiva per “fortificare” con competenze specifiche quei soggetti che devono colmare un gap di competenza per poter perseguire con successo il proprio sviluppo personale e sociale.
Il contributo solidale dei Volontari UniGens è rappresentato dall’erogazione di competenze di valore contestualizzate, prioritariamente in ambito economico-finanziario.
Il valore delle competenze discende dall’esperienza maturata nell’ambito lavorativo, ma anche da una continua azione di aggiornamento e miglioramento portato avanti dai singoli Volontari, anche aderendo ai programmi predisposti a tale scopo dall’Associazione.
La contestualizzazione rappresenta la capacità di comprendere in profondità il bisogno del beneficiario e quindi di modulare l’erogazione delle competenze per facilitarne l’acquisizione e la messa in pratica.
In questo senso quindi il Volontario riesce a rendere semplici e comprensibili “cose” considerate difficili e lontane dal beneficiario.
L’erogazione di conoscenza peraltro va intesa come tratto distintivo in ogni attività del Volontario; non solo quando è chiamato ad essere docente in un’aula, ma anche quando si relaziona con partner esterni, quando incontra chi chiede supporto specifico su una attività, quando deve orientare un giovane verso una scelta professionale.
L’obiettivo pertanto di ogni Volontario è di essere percepito come una persona portatrice di conoscenze di qualità e un facilitatore di apprendimento.
L’esperienza professionale passata dei Volontari UniGens li ha fatti confrontare sistematicamente con un’esigenza di fiducia da parte dei loro interlocutori, siano essi direttamente a contatto con i clienti che indirettamente al servizio degli stessi. Da chi chiedeva come gestire i propri risparmi (dare fiducia), a chi chiedeva un finanziamento (avere fiducia).
La fiducia è anche ora un valore fondamentale per il Volontario UniGens che, nel dare la propria competenza solidale, deve avere la fiducia dell’interlocutore.
In una relazione di competenze asimmetriche, chi si trova in posizione di svantaggio, se vuole acquisire un beneficio dalla relazione, “deve fidarsi”.
La fiducia è quindi il lievito della relazione tra Volontario e beneficiario. Il Microimprenditore si fida del Volontario che lo accompagna nell’avvio della propria attività; lo studente si fida degli orientamenti che riceve dal Volontario; il pensionato si fida del Volontario che gli spiega come riconoscere ed evitare le truffe.
I Volontari di UniGens, nello sviluppo delle loro attività, fanno “gioco di squadra”. Tra i Volontari che condividono le loro esperienze, tra i Volontari e i partner che chiedono l’intervento dell’Associazione, nelle aule formative dove i Volontari fanno un “patto d’aula” con i partecipanti, consapevoli che il risultato di miglioramento e promozione si raggiunge insieme.
La cooperazione è un valore costitutivo di UniGens, insito nel nome dell’Associazione dove il prefisso “Uni” e la parola “Gens” hanno in radice il concetto di cooperazione.
Quindi una cooperazione libera, trasparente che ha il solo obiettivo di realizzare insieme il miglior risultato di Volontariato possibile per il bene dei nostri interlocutori.
L’accoglienza è il giusto (o forse l’unico) punto di partenza in una buona relazione, è la porta di ingresso. Senza accoglienza non si crea fiducia, non si può essere solidali, non si stabilisce una relazione.
Accogliere significa non giudicare l’interlocutore, non avere pregiudizi, essere disponibili all’ascolto, fargli spazio (o meglio dargli lo spazio che gli spetta).
In sintesi, accogliere vuol dire “riconoscere” l’altro. Questo non significa non consapevolezza dei limiti di chi abbiamo di fronte che nascono dal bisogno, ma sapere come il Volontario può dare il proprio contributo, accettando quello che il beneficiario “è”.
Accogliere l’altro significa poi che il Volontario riuscirà a sviluppare una capacità fondamentale per lo svolgimento del proprio servizio: l’empatia. La capacità di porsi nella situazione di un’altra persona, di mettersi “nelle sue scarpe”, mantenendo tuttavia libertà di valutazione.
La promozione della persona rappresenta l’obiettivo dell’attività di Volontariato.
Tramite il contributo solidale di competenze in un ambito cooperativo di fiducia accogliente, il Volontario aiuta il beneficiario a “diventare migliore”.
Il Volontario vede nel beneficiario il potenziale inespresso e nel fornire le competenze contestualizzate facilita lo sviluppo di iniziative ed attività che vanno nella direzione di un miglioramento della situazione, di un superamento dello stato di “bisogno”.
Il Volontario vede nel beneficiario, che con un nuovo slancio persegue con successo i propri obiettivi, il raggiungimento della finalità ultima della propria attività di Volontariato: è stato facilitatore della promozione del beneficiario.
Può essere lo studente che grazie alle nuove competenze acquisite ha ampliato le possibilità di scelta in ambito scolastico; il pensionato che ora riesce ad avere una interlocuzione più consapevole con la Banca; il microimprenditore che osserva i primi risultati positivi dell’attività intrapresa.”